Data | 24-12-2018 |
Categoria | Attualità |
Fonte | Fiorenzo Mandelli |
Alcuni cittadini scrivono un appello, pubblicato sul periodico giornalino "la Voce", organo di comunicazione del Comune di Cornate d'Adda, in un articolo intitolato "Salviamo il plastico della Rocchetta", perché non venga demolito il plastico che raffigura il Santuario e la conca del canale leonardesco.
Lo scopo per il plastico è ammirevole: salvarlo, renderlo fruibile ai visitatori come attrazione e alle scolaresche come modello di spiegazione per il funzionamento del canale.
Questi cittadini evidentemente hanno anche il tacito consenso dell'Amministrazione, che pubblica il loro appello sul giornale stampato dal Comune.
Mi sento in dovere di scrivere a questo riguardo non essendo una persona qualsiasi ma occupandomi come unico Custode volontario del Santuario da ben 10 anni.
Perché non è mai stato lanciato un appello a favore del VERO Santuario della Rocchetta?
Il Santuario è patrono della comunità pastorale dei 3 paesi ed è considerato dall'Amministrazione stessa un bene con valore turistico, dato che è sempre incluso nei vari elenchi delle attrazioni cornatesi.
Ma la stessa Amministrazione ha spesso, se non sempre, messo i bastoni fra le ruote a chi chiedeva una mano per la chiesina.
A molte porte ho bussato, poche mi sono state aperte, e spesso chi ho incontrato ha mostrato scarsissimo interesse o addirittura fastidio per delle mie banali richieste di interventi a favore della Rocchetta.
Ma pazienza. Ci si è arrangiati comunque e il risultato è visibile a tutti.
Perché non è mai stata organizzata dal Comune una giornata di pulizia alla Rocchetta? Perché non è mai stata organizzata una manifestazione culturale?
Perché neanche una classe delle scuole elementari o medie ha fatto visita al Santuario e ai suoi reperti (mentre vengono addirittura scuole da Milano e dalla Lombardia)?
Facile è usare un nome conosciuto per farsi pubblicità, per dare prestigio al proprio Comune.
Non così facile è rimboccarsi le maniche e provare non dico a trovare una soluzione a tutti i problemi, ma almeno a cercare di trovare una mediazione nelle richieste fatte. Evitando di chiudere porte o di ostacolare ulteriormente chi da solo (ahimè) e unicamente per passione e amore, è riuscito a rendere giustizia ad una chiesina così ricca di storia, di arte, di natura.
Per quanto ho vissuto sulla mia pelle, spesso le buone intenzioni sono ignorate e il dialogo con le istituzioni è difficile. La mediazione sarebbe sempre la via preferibile, ma questa volta serve anche un poco di polemica, perché la realtà emerga e non ci si riempia la bocca solo di parole inutili.
Il bene comune è l'obiettivo della politica.
Lo scopo della Rocchetta è che sia e continui ad essere un bene di tutti, amato e sostenuto da tutti, perché nulla di ciò che ci è stato donato dal passato vada perduto...
Fiorenzo Mandelli
Custode e Curatore volontario del Santuario