Una visita al Santuario della Madonna della Rocchetta con Fiorenzo Mandelli


Data 20-03-2018
Categoria Cultura
Fonte Redazione Territorio

Sono molte le persone che visitano il Santuario della Madonna della Rocchetta di Porto D’Adda, custodito con sommo impegno e passione da Fiorenzo Mandelli. Pubblichiamo di seguito una lettera scritta da Luca Codara, che ha visitato il sito nell’ambito della sua attività di archeologo.

Ho avuto il piacere di conoscere Fiorenzo Mandelli in occasione di un sopralluogo alla Rocchetta svoltosi qualche mese fa in durante un lavoro di ricerca e mappatura delle evidenze archeologiche del territorio lecchese, accompagnando una collega torinese che conosceva il sito soltanto dalle pubblicazioni scientifiche.
È stato molto interessante confrontarsi con lui sull’archeologia del luogo e ascoltare il racconto degli scavi e dei ritrovamenti effettuati, dalla scoperta del sito, ai numerosi lavori di manutenzione che l’area richiede per mantenerlo pulito, sicuro e accessibile a tutti.
La fortuna di un luogo come la Rocchetta è la dedizione e la passione che animano il suo custode Fiorenzo, sempre disponibile ad accompagnare chi ha voglia di conoscere, scoprire e imparare. Il suo linguaggio semplice e pulito e il suo modo genuino di raccontare, consentono anche i più piccoli di restare affascinati dalle sue parole e soprattutto, una volta tornati a casa, di ricordarsi di quel posto.
La Rocchetta è un piccolo paradiso a pochi minuti da casa nostra, in un angolo nascosto, ma ricco di fascino come la valle dell’Adda. Basta fare pochi chilometri a piedi lungo il fiume che ci si immerge in un viaggio nella storia che inizia dall’epoca romana e ci conduce senza sosta al Rinascimento, con il genio di Leonardo, fino ai giorni nostri con il ponte di Paderno, capolavoro di ingegneria civile, e le centrali disseminate lungo il corso dell’Adda.
Un filo continuo della memoria che ci permette di ripercorrere il cammino dei nostri avi seguendo le impronte di chi, prima di noi, è vissuto in questi luoghi. È questo il messaggio che, con la Pro Loco di Merate, abbiamo deciso di portare avanti: la (ri)scoperta del nostro territorio. Una prima uscita alla Rocchetta è stata fatta domenica e nei prossimi mesi continueremo ad approfondire la conoscenza del territorio partendo da Merate e allargandoci piano piano fino a raggiungere i confini della Brianza. Non serve spostarci molto dalle nostre zone per scoprire luoghi sconosciuti ai più, piccoli forzieri pieni di storia, arte e natura di cui spesso ne ignoriamo l’esistenza, purtroppo molte volte abbandonati per mancanza di fondi ed energie, ma che se opportunamente valorizzati, potrebbero essere un motore per lo sviluppo culturale e turistico dell’intero territorio.

Luca Codara






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