Una visita alla Rocchetta


Data 15-07-2018
Categoria Attualità
Fonte Roberto Parravicini

Non sapevo dell'esistenza di questo piccolo Santuario della Madonna della Rocchetta. Me ne ha parlato una cara amica, ELENA, che lo ha scoperto a sua volta mentre partecipava ad una corsa podistica. Ma ciò che più mi ha raccomandato è di incontrare sul luogo il personaggio chiave per conoscere i segreti, la storia, e tutto ciò che c'è intorno a questo Santuario: il preparatissimo FIORENZO MANDELLI.
Dall'aspetto maturo ma giovanile, con un fisico asciutto, abituato a lavorare sia di braccia ma ancora di più di cervello, FIORENZO cura e segue la vitalità di questo Santuario da 10 anni, quanto lo scoprí per via di alcuni studi su Leonardo.
Siamo partiti in 5 da Sovico: mia moglie CRISTINA, tre nostre amiche ROSY, FIORELLA, CARMEN, ed io, Roberto, per raggiungere al più presto la piccola Chiesetta. Parcheggiata l'auto vicino alla Chiesa di Porto d'Adda ci siamo recati sul sentiero lastricato a "rísciul"( le pietre di fiume arrotondate, tutte mediamente della stessa misura) che si snoda nel parco dell'Adda e scende verso il fiume. Lo stesso sentiero, fresco e silenzioso, ci introduce in un mondo nuovo, anzi antico.
In leggera discesa ci fa comprendere, come nel camino della Vita, che per entrare nel Regno della Gioia, bisogna prima "scendere", purificarsi, distaccarsi da ogni vecchio legame e individuare ciò che è essenziale. Pur essendo un cammino concreto, dentro un parco lussureggiante, su un sentiero di dure pietre, è in effetti un viaggio dentro noi stessi, un cammino al centro dell'Anima, dove si incontrano l'infinitamente piccolo e l'infinitamente GRANDE.
Camminiamo con lo sguardo basso per vedere dove appoggiare i piedi. All'inizio c'è il rischio di prendersi una storta. Poi anche il piede si adatta, lo sguardo si allarga tra le fronde degli alberi e si intravede l'altro versante della valle con alcune case, un acquedotto ed un campanile. Il sentiero scende ancora e finalmente, dopo l'ultima curva, una casetta con una finestra, di fianco ad un canale. Siamo giù, nel punto piu basso, come una persona spaesata, che prende coraggio per iniziare una Vita nuova.
Ancora pochi passi e si presenta davanti a noi lo spettacolo tanto desiderato. Una scalinata non più di sassi difficoltosi, ma liscia di gradini uguali, precisi ed ordinati, affiancati da palme e alberi rigogliosi. Lo sguardo si alza, ancora, segue la scalinata che si arrampica snella, diritta, poi una rampa a destra, poi una a sinistra. Eccola, là, in cima, bella come una Sposa, semplice come una colomba, la CHIESETTA della MADONNA della ROCCHETTA! Inizia la nuova Vita, che non è piana o senza ostacoli, ma che richiede una nuova energia, un nuovo entusiasmo, per salire finalmente nella direzione giusta, vedendo perfettamente la Méta da raggiungere. Bisogna salire, salire senza arrendersi, senza guardare indietro, se non per dare la mano a chi è vicino a noi, per gustare insieme il momento dell'INCONTRO!
Per salutare il nostro arrivo, FIORENZO ha diffuso per la valle una AVE MARIA suonata dalle campane, un abbraccio che ci emoziona. Ci siamo, prima rampa, dái, dái, con un po' di fiatone, più per l'emozione che per la fatica.
Seconda rampa. La Chiesina, che da giù, sembrava piccola e lontana, ora è sulla nostra destra, grande, bella, con la gronda sopra di noi. Ultimi gradini e il primo incontro è con una PERSONA, lui, l'innamorato della Rocchetta, FIORENZO. Man mano che arriviamo ci saluta cordialmente, ci stava aspettando con un bel sorriso! "Diamoci del tu!". Invita subito tutti ad un rapporto fraterno, come è bello che sia in questo luogo benedetto.
Ci saluta, ci abbraccia, non ci porta ancora all'interno della Chiesina. Lui sa che bisogna entrare preparati, conoscere la storia di questo luogo, per comprendere che dove ci sono frutti di Santità c'è stata una preparazione di anni, decenni, e a volte secoli. Ci porta sul terrazzo che circonda la CHIESETTA e si presenta a noi uno spettacolo di ampio respiro: una bella valle verde dove giù scorre lo storico fiume ADDA. Si riesce a vedere un bel tratto di fiume a monte e a valle del Santuario.
Un tratto, continua Fiorenzo nelle spiegazioni, non navigabile per circa 3 km rispetto ai tratti immediatamente a Nord che a Sud. Dagli studi e progetti fatti da Leonardo da Vinci, dopo alcuni secoli verrá realizzato un canale di collegamento navigabile però per mezzo di 9 chiuse, che permetterà di superare il dislivello di 27 m e continuare il viaggio delle barche, carico di merci da spostare lungo il fiume.
Siamo tutti ammirati della preparazione di FIORENZO, ma soprattutto dalla passione con cui ci illustra questi posti che lui AMA profondamente. Siamo ancora al piano sotto il Santuario, ed ora ci invita ad entrare dentro un localino con un tavolone e delle panche dove ci fornisce altre spiegazioni sul ponte di Paderno, che di trova a pochi km dal Santuario. Ci sono molte foto appese, perché qui vengono spesso anche delle scolaresche, e attraverso le immagini riesce a farsi capire da tutti immediatamente. Ci sono fotografie che lo ritraggono con il Vescovo, con ambasciatori, personaggi che sono rimasti colpiti da questo incontro, ed attirati dalla bellezza del posto, discreto ma affascinante.
Ci spostiamo fuori, sul lato anteriore del Santuario, dove ci descrive una antica cisterna romana, riserva d'acqua strategica in caso di assedio. Infatti nel punto dove sorge ora il Santuario c'era una piccola torre militare di osservazione, una rocca, da cui deriva il nome Rocchetta. Anche da questo lato si ammira tutto lo spettacolo del versante nord del fiume. Alcuni alberi disposti intorno alla spianata creano un’oasi ombreggiata e finalmente, rivolgendo lo sguardo verso est, ecco la facciata del Santuario, con la sua porta centrale, posta nel piano più elevato, che si raggiunge con l'ultima serie di scalini: cresce l'emozione, prima dell'incontro con la preziosa immagine di Maria con il Bambino in braccio.
Salendo devotamente questa scalinata si comincia ad intravedere l'interno in penombra della Chiesa. Eccola, là nella nicchia, la Statua di Maria in posizione eretta, regale, con il suo Bambino Gesù in braccio.
FIORENZO ci fa accomodare sulle poche panche del piccolo tempio, e ci parla della Vergine delle Rocce di Leonardo. Ci spiega tutta la storia, soprattutto che sono DUE i quadri, che si differenziano per un piccolo particolare che pochi occhi acuti sanno individuare. Siamo quasi al termine della visita. Dopo questa serie di spiegazioni culturali, storiche ed artistiche, FIORENZO ci invita alla preghiera, vero scopo di questa visita, che si concretizza NELL'INCONTRO intimo con Maria e Gesù nella preghiera personale e di tutto il gruppo. Ecco, siamo saliti fino al vertice della Santità. Siamo al massimo livello dove ogni Persona desidera in cuor suo giungere, l'INCONTRO faccia a faccia con DIO. Gli Uomini sono indaffarati a cercare la Felicità girando per il mondo, visitando città esotiche o località esclusive lontane migliaia di km. Ciò che ogni Uomo realmente cerca è ritrovare se stesso. Solo incontrando l'Autore della VITA si può raggiungere questo vertice di immensa Gioia. Questo incontro è il vertice della Fede, la risposta umile ad una chiamata, che oggi si è realizzata contemplando la statua preziosa della Madonna della Rocchetta.
Ultimo atto prima di uscire dalla Chiesetta, FIORENZO richiama la nostra attenzione su di una composizione appesa sulla parete laterale: alcuni rami spinosi, piegati, modellati con forme particolari, legati con un filo continuo rosso. Una scultura appesa, nella quale ciascuno può vedere la sofferenza di Cristo in quelle forme intrecciate. Su questa composizione centrale a forma di cuore è inserita una rocca di filo rosso. Una sintesi mirabile CUORE, SPINE, ROSSO SANGUE, ROCCA. Tutto L'AMORE di CRISTO è racchiuso in questo Santuario della ROCCHETTA, e viene donato a chi lo accoglie. Dopo un’ultima preghiera usciamo dal Santuario. Leggeri e soddisfatti dopo un pomeriggio ricco di sorprese ed emozioni, facciamo dono a FIORENZO di una maglietta con il colore verde come la Natura che ci circonda, ed una foto tutti insieme per sigillare questo incontro. È pomeriggio inoltrato. FIORENZO chiude la Chiesa ed tutti insieme iniziamo la discesa dalla lunga scalinata. Ci spiega ancora il grande lavoro di pulizia che lui stesso ha svolto per liberare la scalinata soffocata e nascosta dai rovi. Ora è tutto pulita, ordinata, con una fila a destra e a sinistra di palme, quasi per ricreare un paesaggio simile ai luoghi di Gesù. Un significato anche simbolico: questa è un OASI, un oasi di pace, per chi viene con cuore sincero per abbracciare la VERITÀ DI CRISTO, che MARIA tiene fra le sue braccia in questo piccolo scrigno elevato sull'Adda: il SANTUARIO DELLA MADONNA DELLA ROCCHETTA. Ripercorriamo il sentiero e subito FIORENZO ci ferma per notare un sasso tra migliaia di sassi del sentiero. Un sasso NERO, a differenza degli altri tipicamente GRIGI. È un sasso che porta fortuna e bene a chi lo accarezza dicendo una preghiera. Le quattro ragazze appoggiano insieme le mani, mentre io faccio una breve ripresa con il cellulare, e poi anch'io mi unisco con la mia mano.
Rivolgo la telecamera verso FIORENZO che spiega questa tradizione simpatica che pochi conoscono, e conclude salutando, ringraziando e inviando un bacio virtuale ad ELENA, vera promotrice ed innamorata del Santuario.
Riprendiamo il sentiero ora in leggera salita. Parlando non ci accorgiamo nemmeno dei sassi sotto i piedi. Arriviamo in un attimo a Porto d'Adda e qui ci congediamo dal nostro caro FIORENZO che ha reso ancora più luminoso questo caldo pomeriggio. Ciao FIORENZO, un grande GRAZIE per la tua umiltà e disponibilità. Una promessa: verremo presto con tanti amici a ritrovare con entusiasmo il Santuario della MADONNA DELLA ROCCHETTA!!!

Roberto Parravicini






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