Data | 28-08-2018 |
Categoria | Cultura |
Fonte | Don Giovanni Colombo |
Don Giovanni Colombo, responsabile della pastorale giovanile del decanato di Canzo è rimasto stupito dalla visita al Santuario della Madonna della Rocchetta a Porto D'Adda, ma sorge sul territorio comunale di Paderno d’Adda.
Conoscitore delle bellezze dell'Alzaia non era mai riuscito a visitare internamente il Santuario, così l'incontro con Fiorenzo lo ha lasciato a bocca aperta.
Il Don è nativo di Burago Molgora, tanto che ha riconosciuto molti amici nelle foto appese nei locali sotto alla chiesina, infatti il CAI di Burago ha un legame speciale con questo luogo di fede e di natura.
Ma lasciamo alle parole scritte da Don Giovanni il compito di descrivere meglio ciò che l'ha stupito e che porterà nel cuore dopo questo incontro speciale alla Rocchetta.
“Piu volte mi sono addentrato nello splendido paesaggio che da Trezzo conduce a Imbersago percorrendo in bicicletta il sentiero che costeggia l’Adda. Con orgoglio oggi, come promesso qualche tempo fa, ho portato due amici Anna Ylenia e Matteo a scoprire questo angolo incantevole della nostra terra lombarda. Sapevo cosa avrei incontrato: le centrali idroelettriche, le chiuse Leonardesche, le dighe, il paesaggio della Vergine delle Rocce, il ponte di Paderno, il traghetto di Imbersago e il Santuario della Rocchetta.
Davo per scontato che per la visita del Santuario avrei dovuto accontentarmi di mostrarlo ai miei amici solo da fuori accorgendo l’immagine di Maria da un’apertura sulla facciata. La sorpresa è invece arrivata! Ai piedi della scalinata abbiamo scorto il cartello “APERTO”. Cosi siamo saliti! Ero contento, per la prima volta avevo questa possibilità e ne ero incuriosito.
ncontriamo il custode. Stava parlando con delle persone. Ci avviciniamo e subito ci ha coinvolto nella sua spiegazione. Ne rimaniamo colpiti per la capacità di unire conoscenze storiche, religiose, spirituali, artistiche e architettoniche. Ma che ci stupisce è la sua passione! Cosi ci racconta del Castrum Romano su cui sorge il Santuario, ci mostra i resti delle mura antiche, ci accompagna alla cisterna ritrovata negli ultimi anni che serviva ai soldati romani per raccogliere le acque piovane.
Ci porta nella dimora dei frati e infine in Chiesa. Ci spiega la storia del piccolo Santuario definendolo “gemello” del Duomo di Milano, visto che la costruzione di entrambe le opere è iniziata nel 1386. Spiegato il Crocefisso moderno, segno di vita, e le altre opere moderne appese alla parete del Santuario ci racconta che il Santuario è inserito nel Cammino di Sant’Agostino e ci da il permesso di suonare con una corda la campana della chiesetta. Dopo una preghiera alla Vergine della Rocchetta, e una foto ricordo con Fiorenzo Mandelli, che in pochi minuti è diventato subito un amico, usciamo dal Santuario, riscendiamo la scalinata, riprendiamo il viaggio in bicicletta con il cuore pieno di GIOIA!
Ci ha fatto bene vedere una persona cosi appassionata, ci ha fatto bene sentirci accolti e sentirci a casa! Ci ha colpito cogliere l’intreccio delle vicende della grande storia (dai romani, alla seconda guerra mondiale) e la storia semplice di che ha pregato nei secoli in questa chiesetta. Infine ci ha fatto piacere ancora una volta vedere come Maria abbia il desiderio di fare sentire la Sua presenza nel cammino (e nelle pedalate) dei suoi figli....che sia in una cattedrale o in una semplice chiesetta...la Madre, fedele alle ultime parole di Gesù in Croce (donna...ecco tuo figlio) ci accompagna sempre! Stasera, mentre ripenso a tutto questo, prego perchè accompagni il mio cammino di sacerdote, i miei due amici compagni di questa avventura e Fiorenzo, il cordiale e appassionato custode che entrando così in confidenza con Lei vede Maria un po’ come la sua segretaria!”
Don Giovanni Colombo