Altitudine | 407m.s.l.m. |
Categoria | Edifici religiosi |
Comune | Torre de Busi |
POSIZIONE
Il complesso di San Michele si trova a Torre de' Busi, isolato su uno sperone di roccia. San Michele è raggiungibile solo a piedi attraverso due mulattiere: la prima scende da via Torre (e si imbocca proprio di fianco al monumento ai caduti).
STORIA
Originariamente aveva funzione militare e ha subito nei secoli diversi rimaneggiamenti, diventando struttura religiosa densa di fascino, arte e suggestione. Nel basso Medioevo sorgeva qui un fortilizio che, in una posizione chiaramente strategica e difficilmente espugnabile, controllava le principali vie di comunicazione (in particolare la strada che collegava Bergamo e Caprino con Calolzio e Lecco). Con ogni probabilità l’antico “castello” che sorgeva sul promontorio roccioso è quello che un documento del 1222 cita con il nome di “Castrum de la Bretta”.
CARATTERISTICHE
Sulla piazzetta al centro del complesso si affiancano la canonica (a sinistra), l’oratorio di Santo Stefano (a destra) e la chiesa di San Michele che non può essere aperta al pubblico in quanto dichiarata non agibile. Nei momenti di secca del fiume, ancora oggi si possono intravedere pochi resti di quello che è stato interpretato come un ponte romano del III-IV secolo. Questo guado ipoteticamente doveva essere parte di un'importante strada di collegamento tra Bergamo e Como.
L’oratorio di Santo Stefano originariamente forse era la cappella dell’antico “castrum”. E’ formato da 3 ambienti e all’interno custodisce un ciclo di affreschi particolarmente ricco e interessante. Nella prima stanza si possono osservare, probabilmente dello stesso autore, sulla sinistra la raffigurazione di una “Madonna in trono” e di Santa con le mani giunte affiancata dagli strumenti utilizzati nella tessitura.
Per questo è ipotizzabile che si tratta di Santa Domenica e che l’affresco voglia ricordare ai fedeli il dovere di riposare nei giorni festivi.
Sull’altro lato si trovano diverse figure dipinte nella prima metà del 1400: si riconosco ben 5 varianti della Madonna in Trono e Sant’Antonio Abate.
Appartenenti allo stesso ciclo anche un Cristo Vir Dolorum, una Madonna della Misericordia e due altri Santi di cui uno a cavallo che potrebbe essere proprio il patrono della Valle, San Martino.
Sulla parete destra vi è una sequenza di grandi riquadri apparenti ad un’unica campagna decorativa. Passando alla seconda stanza, più antica, si notano principalmente una Madonna con bambino in trono e Santo Stefano cui è dedicato l’oratorio. La figura che più colpisce per la sua bellezza e umanità è la “Madonna del latte”, Maria è ritratta mentre allatta il Bambino Gesù. Il dipinto è attribuibile alle maestranze attive nella chiesetta di Santa Margherita a Monte Marenzo ed è dunque databile ai primi anni del 1400. Nella parte superiore della stanza, una serie di riquadri raffigurano scene della vita di Gesù.
Nei secoli XVII-XVIII le pareti vennero coperte (scialbale) con la calce, come misura igienica contro la peste Negli anni 1992-1993, grazie all’intervento della Soprintendenza ai Beni Artistici e Architettonici di Milano, l’oratorio fu oggetto di un’importante campagna di restauri alla struttura e alle pitture interne. Vennero così riportati alla luce gli splendidi affreschi che vediamo oggi. Con il restauro sono stati riportati alla luce numerosi affreschi di buona fattura. Essi raffigurano santi e diverse immagini mariane ed appartengono a diversi momenti decorativi che, allo stato attuale degli studi, sono collocabili nel periodo compreso tra il XlV e il XV secolo.
(contributo di Val San Martino Spot)