Altitudine | 210m.s.l.m. |
Categoria | Punti storici |
Comune | Calolziocorte |
POSIZIONE
Questa torre si erge a Calolziocorte, nel cuore di quello che un tempo costituiva il cuore del borgo antico di Calolzio presso la piazza denominata dell’Officio, oggi Regazzoni in onore della nobile famiglia bergamasca che fu l’ultima possidente.
STORIA
La torre, insieme all’omonimo palazzo oggi non più esistente, venne probabilmente edificata tra il XIII e il XIV secolo per volere della famiglia Benaglio che dominò in ambito comasco e lecchese durante la prima metà del XIII secolo.
Il borgo di Calolzio, all’epoca, era compreso tra le attuali piazza Regazzoni e piazza Arcipresbiteriale. Proprio qui, dove oggi sorge la Canonica e, prima ancora la chiesa di San Martino edificata nella seconda metà del XV secolo, era posta la seconda residenza della famiglia Benaglio, protetta da una torre che oggi fa da base al campanile. Un portone chiudeva l’accesso all’odierna piazza della chiesa proprio all’imbocco con l’attuale via XXIV maggio. Su questa piazza si teneva, almeno dalla fine del 1400, una grande fiera nel giorno di San Martino.
Dalla piazza Arcipresbiteriale, risalendo l’attuale via San Martino, si trovava, sulla sinistra, la torre dei Ginami, oggi inclusa nel gruppo di case presso la sede delle ACLI, e, sulla destra una rocca che era il simbolo del dominio dei Benaglio sulla Valle.
CARATTERISTICHE
Prima della rocca, si trova quella che oggi è via Fratelli Cittadini ma che, per tradizione popolare, è sempre stata la cuntrada di Nigre (la contrada dei Neri). Si ritiene che tale toponimo sia da attribuire all’appartenenza guelfa dei Benaglio e alla loro fedeltà al papa, i cui partigiani più accaniti erano detti Guelfi Neri.
Via Fratelli Cittadini prosegue, dopo l’intersezione con via XXIV maggio, prendendo il nome di Vicolo Fratelli Cittadini. Qui, nei pressi di una piazzetta, possiamo trovare un piccolo arco in pietra riferibile al XIII secolo.
L’attuale piazza Regazzoni, su cui si affaccia il lato nord della rocca, era la piazza d’armi in cui si concentravano le milizie. A fianco della rocca, dove oggi vediamo un grande arco dedicato alla Vergine, si trovava il ponte levatoio che poteva essere chiuso in caso di pericolo.
(contributo di Val San Martino Spot)